Gli antichi abitanti dell’Asia e delle coste del Mediterraneo furono i primi a scoprire una sostanza anti-inquinante per il corpo, una pianta chiamata comunemente “fieno greco”, attualmente nota ai botanici con il nome di Trigonella foenum-graecum. Tali popolazioni si resero ad un certo punto conto che quest’erba, inizialmente mangiata per il suo sapore molto particolare (e all’epoca molto apprezzato!), era efficacissima per abbassare la temperatura in caso di febbre, per curare le infiammazioni dello stomaco e dell’intestino e per alleviare il dolore degli ascessi e delle ulcere.
Ancor oggi, gli appartenenti alla tribù Lepcha del Bhutan sono soliti inumidire i semi di questa pianta e macinarli fino ad ottenere un impasto denso, che poi applicano sui foruncoli, sulle ulcere veneree e, addirittura, sulle ulcere profonde!I vicini abitanti del Tibet, invece, contro la stitichezza e l’irritazione intestinale (il famoso “colon irritabile”), preparano un decotto molto carico di radici, steli e semi del fieno greco e lo aggiungono ad un piccolo boccale di latte bollito, che bevono dopo averlo lasciato raffreddare.
Ogni volta che ci soffiamo il naso o tossiamo, ci liberiamo del “muco”, una sostanza che non è, comunque, circoscritta alle vie respiratorie, ma è presente in molti dei nostri organi e, soprattutto, nell’intestino. Tutte le volte che respiriamo, con ogni singola boccata, aspiriamo aria carica di vapori e di polveri più o meno “sottili”, che si mescolano con il muco.
Ogni volta che ingeriamo cibo contenente coloranti, conservanti ed edulcoranti artificiali, il muco diventa un po’ più denso, un po’ più appiccicoso e quindi un po’ più difficile da eliminare.La presenza a livello dell’intestino di una pellicola mucosa satura dei veleni rilasciati dai vari alimenti più o meno “inquinati” impedisce l’assorbimento delle sostanze nutritive, favorendo una sorta di “malnutrizione” anche in coloro che, tutto sommato, seguono un’alimentazione abbastanza corretta.
Lelord Kordel, autore del già citato (e introvabile) libro, sostiene che i primi a riconoscere le potenzialità del fieno greco furono i contadini dell’Antico Egitto e dell’epoca greco-romana. Aggiungendo i baccelli falciformi di questa pianta al foraggio del bestiame, si resero conto che la produzione mucosa degli animali diminuiva sensibilmente: dal prendere coscienza del fenomeno allo sperimentare i semi del fieno greco su se stessi, il passo fu veramente breve!
Ovviamente, i risultati furono gli stessi e questi nostri antenati inserirono la pianta parte della loro alimentazione. Anche ai giorni nostri in Cina è diffusissimo il tè di fieno greco per curare la congestione di naso e gola, mentre gli Alfuros dell’Indonesia masticano delle gran quantità dei semi di quest’erba per liberarsi dal catarro. Nicholas Culpeper, un erborista del 1600, studiò il fieno greco e le sue proprietà e lo classificò come “afrodisiaco, diuretico, sedativo alimento nutriente, tonico e carminativo”. Fu, comunque, Sebastiano Kneipp, un prete bavarese, a rendere famosa in Europa questa pianta, consigliandola come calmante per i tessuti irritati, come collutorio e come mucolitico.
La Trigonella foenum-graecum è una pianta erbacea, annuale, con un fusto alto 70-80 centimetri, eretto, cilindrico ed internamente cavo. In aprile-giugno, presenta dei piccoli fiori bianco-giallastri. Spontanea nei luoghi erbosi, viene coltivata dal mare alla regione submontana. In Fitoterapia si usano i semi, raccolti in luglio-agosto, quando sono ben maturi: le piante vengono tagliate alla base, riunite in mazzi e fatte seccare al sole .L’odore forte ed intenso del fieno greco si diffonde nell’aria ed è talmente persistente che piante raccolte oltre un secolo fa e conservate in erbari lo emanano ancora.
Il fieno greco può a tutti gli effetti essere considerato un integratore alimentare in quanto contiene fitoestrogeni naturali vegetali, è un antianemico poiché contiene ferro ed anche un potentissimo mucolitico perché fluidifica il muco consentendo un ottimale espulsione del muco stagnante (presente a quantità industriali nell’intero organismo a causa di una errata alimentazione).
Il fieno greco è una pianta officinale che cresce spontanea in ambienti costieri e submontani. È conosciuta per le sue proprietà benefiche da tempi immemori e ha un odore così particolare che suscita reazioni diverse nelle persone: per alcuni ha un odore gradevole, per altri caratteristico, per altri ancora sgradevole.
I suoi semi e le sue foglie sono ricchi disaponine steroidee, alcaloidi, vitamine (PP, gruppo B, A D e C), fitoestrogeni e sali minerali.
L’estratto di questa pianta viene utilizzato, in genere, per le sue proprietà ricostituenti e stimolanti, che lo rendono indicato nei casi di anemia, convalescenza e gracilità. Questo soprattutto grazie al suo contenuto di sali, vitamine, fosfati organici, grassi e proteine.
Ai suoi semi, invece, vengono attribuite proprietà anaboliche, stimolanti neuro-muscolari, antianemiche e osteogeniche.
Nei casi di magrezza, non dipendenti da cause organiche, il fieno greco influisce positivamente sul metabolismo, determinando un miglioramento dello stato generale.
Ecco alcune delle sue proprietà più conosciute.
Riduce la concentrazione di glucosio nel sangue
Il fieno greco è considerato un ipoglicemizzante. Questa sua capacità di diminuire la concentrazione di glucosio nel sangue sembra essere dovuta principalmente alla sua componente fibrosa, oltre alla trigonellina, all’acido nicotinico e alle cumarine in esso contenute. In particolare, le fibre sottraggono acqua dal tratto gastroenterico, ostacolando l’attività degli enzimi glucidoattivi e determinando una minore disponibilità di glucosio.
Riduce il colesterolo
Le saponine in esso contenute si legano al colesterolo assunto, impedendone l’assorbimento, mentre le fibre, agendo favorevolmente sul metabolismo lipidico, regolano la concentrazione di trigliceridi. Un altro aiuto viene fornito dalla stimolazione degli acidi biliari, che contribuiscono a eliminare il grasso in eccesso.
Protegge il fegato
Il fieno greco presenta delle proprietà epatoprotettive ed è quindi utile nella cura delle affezione epatiche. In particolare, la colina previene l’accumulo di lipidi nel fegato e aumenta la sintesi epatica dei fosfolipidi. Il complesso di vitamine B e l’acido nicotinico intervengono sia come attivatori enzimatici che come protettori della funzionalità epatica. Gli acidi grassi, infine, contribuiscono a diminuire il tasso di colesterolo epatico.
Normalizza l’attività tiroidea
Grazie alle sue proprietà antianemiche e stimolanti, il fieno greco sembra essere indicato nei casi di cattivo funzionamento della tiroide, della quale tende a regolarizzare le funzioni.
Contro il bruciore di stomaco e il reflusso acido
Il fieno greco è anche un ottimo antinfiammatorio nei casi di stomaco e intestino. Il merito è tutto delle saponine e della loro azione emolliente e lenitiva. Non solo, i semi del fieno greco contengono un sacco di mucillagine, che aiuta a lenire l’infiammazione gastrointestinale. Pertanto, un rimedio efficace contro il bruciore di stomaco o il reflusso acido, potrebbe essere quello di assumere decotti e tisane.
Contro i brufoli
I brufoli sono delle fastidiose infiammazioni che possono avere diverse cause, tra cui fattori ormonali, stress, tensione, inquinamento, alimentazione sregolata. Questo problema non riguarda soltanto gli adolescenti, anzi. Il fieno greco contribuisce a impedire la formazione di brufoli e punti neri, ma anche a lenire le irritazioni cutanee come eczemi, foruncoli e ulcere. Basta preparare una pasta di foglie fresche di fieno greco da applicare sul viso, la sera, per 15 minuti, prima di essere rimossa con acqua calda.
Per combattere la cellulite e i grassi in eccesso
I semi di questa pianta hanno dei potenti effetti antiossidanti e contengono una mucillagine che ha proprietà emollienti, aiutando a mantenere la pelle idratata, morbida e giovane. Non solo, l’elevata quantità di fibra solubile, espandendosi nel tubo digerente, garantisce il senso di sazietà, portando a mangiare di meno.
Questa pianta aiuta anche ad eliminare il senso di gonfiore e a disintossicare il corpo dalle tossine.
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