Paramhansa Yogananda, nel suo libro “Autobiografia di uno Yogi”, racconta l’esperienza del SAMADHI (che letteralmente significa “unire con”), in modo semplice e complesso allo stesso tempo.
Dice, fra le altre cose, di aver ricevuto -in samadhi- miliardi di watt, al punto tale da vedere la realtà circostante da una prospettiva totalmente energetica. Ogni essere vivente (uomo, animale o pianta) era una emanazione energetica fluttuante. Che significa?
Secondo me vuol dire che Paramhansa è riuscito ad aprire un flusso energetico con la COSCIENZA COSMICA, al punto da ricevere una quantità enorme di dati (informazioni) pari a miliardi di watt.
L’informazione è energia.
Del resto, tutto il cosmo interagisce ininterrottamente attraverso un interscambio di informazioni “non locale” e fotonico.
Una normale persona, non abituata alla meditazione profonda, non può ricevere una mole di energia del genere.
Se dovesse accadere potrebbe “bruciarsi” istantaneamente, poiché i corpi sottili non sopporterebbero un tale carico energetico.
Come se si volesse collegare una normale lampadina ad un portalampada che riceve corrente a 380 volts; la lampadina esploderebbe. Perché? Semplice, il filamento in rame della lampada, non supporta energia di questa potenza.
Il filamento, dunque, si potrebbe paragonare ai corpi sottili.
A questo punto, posso dire, che è compito di ogni essere umano, compiere una trasmutazione interiore (come quella di cui parlano gli alchimisti), così da rettificare il “piombo” in “oro”, ovverosia predisporre i corpi sottili alla ricezione della COSCIENZA COSMICA che è INFORMAZIONE.
Come si fa a predisporre?
Con la pratica continua della meditazione.
Buona Consapevolezza
salvatore manzo